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Checklist colloquio di lavoro: cosa valutare per selezionare i migliori talent
Quali sono le domande da fare durante il colloquio? Come si può valutare correttamente un talento in un colloquio di selezione? Quali gli aspetti da non dimenticare di approfondire? Ecco una checklist preziosa per condurre un colloquio di successo.
Soddisfare i requisiti minimi della posizione
L’aspetto più ovvio da considerare è valutare se, e in che misura, la persona soddisfa i requisiti minimi della posizione per cui si candida.
Se non dovesse soddisfarli tutti, non è detto che non possa comunque avanzare alla fase di selezione successiva: bisognerebbe verificare, però, che risponda almeno a quelli più rilevanti. Tenendo conto, poi, che ci saranno altri elementi che entrano in gioco e che potrebbero dare un valore aggiunto.
Questo primo aspetto è sicuramente efficace per fare una prima selezione e ridurre il numero di candidati.
Verifica delle competenze
È importante non dare per scontato che tutti i dati riportati nel CV corrispondano alle reali competenze del candidato, è sempre consigliabile assicurarsi che la persona abbia effettivamente alcune delle competenze più rilevanti per la vostra azienda. Ad esempio, se avere un buon livello di inglese è importante, si può condurre il processo di selezione in inglese (o almeno una parte di esso). Questo è un modo per verificare se la persona conosce bene la lingua.
Scoprire la stabilità lavorativa precedente
Un modo per identificare l’impegno e la stabilità di una persona è scoprire per quanto tempo ha lavorato in passato. Se ha ricoperto la stessa posizione per diversi anni, è molto probabile che abbia una buona attitudine al lavoro. Se invece ha cambiato continuamente o mostra di avere un percorso non lineare, è bene scoprirne il motivo.
La permanenza nello stesso lavoro per molto tempo non garantisce che una persona sia competente, ma può dare un suggerimento sull’atteggiamento professionale del candidato.
Scoprite chi è il talento
In un colloquio, i candidati sono sempre predisposti a farsi apprezzare e in alcuni casi tendono a dire di sì a tutto come strategia per ottenere il lavoro. Nella pratica, però, potrebbero poi in futuro non dimostrarsi coerenti con l’atteggiamento avuto durante il colloquio. Per evitare questo inconveniente, si possono porre domande che vadano oltre la sfera professionale, per conoscere meglio la persona. È consigliabile fare domande a cui non si può rispondere solo con un sì o con un no, in modo che il candidato abbia tempo e spazio per esprimere la propria opinione e il proprio modo di pensare.
Valorizzare le routine di lavoro
È bene indagare sul modo in cui una persona organizza il proprio lavoro, la sua puntualità, l’importanza che dà alla flessibilità dell’orario, l’abitudine a lavorare secondo priorità prestabilite o la capacità di cambiarle continuamente, se lavora in gruppo o individualmente, la facilità con cui risolve i problemi, ecc. Tutti questi aspetti aiutano a valutare l’affinità di una persona con le pratiche, le regole e le abitudini dell’azienda.
Periodo di adattamento
Durante il colloquio, è bene approfondire se il candidato avrà bisogno di un periodo di adattamento più o meno lungo, per capire quanto l’azienda dovrà investire in formazione e quanto rapido sarà l’ onboarding. Senza dimenticare che, se un candidato ha potenziale e predisposizione, vale la pena investire tempo e risorse nel suo inserimento.
Atteggiamento positivo
Una persona motivata, appassionata ed entusiasta può risultare più adatta a un ruolo rispetto ad altre figure magari più qualificate e istruite. L’atteggiamento positivo può fare la differenza per lo sviluppo di progetti, l’integrazione nel team, la capacità di lavorare sotto stress o la predisposizione ad assumersi maggiori responsabilità.
Cosa viene offerto e cosa il candidato si aspetta
In un colloquio di selezione si valutano gli obiettivi che ogni persona ha, e se risultano in linea con ciò che l’azienda offre in quel momento e con ciò che potrà offrire in futuro (anche dal punto di vista economico ). L’ambizione e il desiderio di crescere possono essere valutati molto positivamente nelle aziende che incoraggiano le promozioni, i piani di carriera e la formazione dei propri professionisti. Tuttavia, un profilo ambizioso potrebbe non essere adatto per le aziende che non sono in grado di offrire uno sviluppo professionale, o almeno non nella misura desiderata dal candidato.
Disponibilità all’onboarding
A seconda delle esigenze dell’azienda, la disponibilità di talenti può essere un fattore determinante. Se l’organizzazione ha un bisogno urgente di assumere una nuova persona, si dovrà dare priorità ai professionisti che possono iniziare immediatamente.
In caso contrario, sarà sempre meglio portare avanti il processo di reclutamento più lentamente e avere così una gamma più ampia di opzioni di assunzione.
Capacità di identificare e risolvere i problemi
Uno dei modi più efficaci per valutare le capacità di una persona è sottoporle un problema reale e scoprire come lo risolve. Il modo in cui ognuno identifica il problema e lo affronta può far capire come si affronteranno alcune situazioni quotidiane in azienda.
L’attenzione ai dettagli durante il colloquio di lavoro
Ogni dettaglio conta, a cosa fare attenzione? Ecco alcuni esempi:
– Se il candidato ha il cellulare spento o silenzioso, dimostra rispetto per il processo di selezione.
– Il linguaggio del corpo: facilità a distrarsi e a non prestare attenzione, guardare l’orologio, il modo in cui il candisato si siede, ecc.
– Il tono di voce e il modo in cui il candidato si esprime.
– Cercare di capire se il candidato si è informato sull’azienda e sulla posizione.
Ogni dettaglio è importante e fornisce informazioni aggiuntive che possono rivelarsi molto preziose nel processo di selezione. Dimostra, tra l’altro, quanto la persona sia interessata al lavoro e se corrisponde al profilo cercato.
Seguire una checklist colloquio consente di ottenere informazioni preziose sui candidati. Valutare aspetti come l’esperienza, la formazione e la motivazione aiuterà a selezionare la persona più adatta per la posizione aperta.
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