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Recruiting e gamification

E’ indubbio: negli ultimi anni la gamification ha guadagnato molta attenzione nell’ambito delle risorse umane. Concepita recentemente (si ipotizza l’abbia introdotta Jesse Schell, game-designer americano, durante una conferenza del 2010), si è rivelata un valido aiuto e supporto per far crescere la motivazione dei dipendenti, aumentare la produttività, alla formazione e  al recruiting.

 

Ma cosa si intende per gamification?

Si definisce ‘gamification’ l’uso di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti non ludici. La gamification cerca di aumentare il livello di coinvolgimento delle persone in determinate attività attraverso il gioco, avvalendosi di quelle che sono le sue meccaniche tipiche, come i livelli di difficoltà, la raccolta di punti per accedere a premi, le classifiche tra giocatori.

Tra gli obiettivi della gamification:

– Fidelizzare

– Reclutare

– Risolvere problemi

 

Ed è principalmente per queste ragioni che abbiamo assistito negli ultimi anni a numerose applicazioni della gamification in ambito HR: dall’engagement all’employer branding, dalla talent acquisition allo sviluppo delle performance, dalla formazione al recruiting.

Se ci soffermiamo all’ambito recruiting, va detto che non possiamo ridurre la gamification alla mera applicazione di un elemento giocoso nel processo di selezione: si tratta, più precisamente, di introdurre una dinamica simulata di interazione che ci può garantire numerosi vantaggi.

Eccone alcuni:

1 – Rendiamo sicuramente il colloquio di selezione meno noioso, rendendolo imprevedibile e fuori dagli standard

2 – Mettiamo alla prova la creatività, l’attitudine al nuovo e la capacità di adattamento del candidato, ottenendo ulteriori elementi sul suo profilo, che, diversamente, non sarebbero emersi

3 – Incoraggiamo l’interazione, permettendoci così di osservare come il candidato si approccia sia agli altri, sia alla risoluzione dei problemi

4 – Ci garantiamo elementi nuovi di valutazione del candidato, snellendo il processo di selezione

 

Prima di introdurre gli elementi della gamification all’interno del processo selettivo, occorre individuare quali sono i nostri obiettivi. Il gioco dev’essere pianificato ed organizzato in modo da permetterci di individuare gli indizi di nostro interesse. Non va poi trascurato anche l’aspetto educativo della gamification, ovvero la possibilità, attraverso il gioco, di passare informazioni al candidato circa l’azienda, la sua policy e la sua organizzazione. Attraverso il coinvolgimento nei quiz, nelle simulazioni, nei giochi a livelli, con relativi premi e ricompense, possiamo trasmettere ai talenti in fase di valutazione, tutta una serie di nozioni che diversamente passerebbero in secondo piano.

 

La gamification restituisce al candidato un’esperienza coinvolgente ed accattivante ed allo stesso tempo alleggerisce il compito, a volte noioso e ripetitivo, del recruiter che verrà coinvolto nella dinamica ludica del processo di selezione.

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