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Dipendenti in burnout? 5 segnali da cogliere

Quali sono i segnali principali di burnout

La chiamano sindrome da burnout ed è legata allo stress sul lavoro: l’essere esposti per troppo tempo (mesi, forse anni) a uno stress intenso porta le persone all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche, alla manifestazione di sintomi psicologici negativi, ad esempio apatia, nervosismo, irrequietezza, demoralizzazione, cambiamenti di personalità, alterazioni dell’autostima, che possono associarsi a problematiche fisiche (come mal di testa, disturbi del sonno, disturbi gastrointestinali ecc.). È una sindrome riconosciuta come “fenomeno occupazionale” dall’OMS (L’Organizzazione Mondiale della Sanità) nel maggio del 2019 ma non ancora come una condizione medica.

Il termine burnout significa letteralmente “bruciato”, “esaurito” o “scoppiato”. Il primo sintomo è proprio l’esaurimento: le persone in burnout si sentono prosciugate ed emotivamente esauste, incapaci di far fronte alle richieste del lavoro, stanche e giù di morale e sentono di non avere abbastanza energia.

Questo si ripercuote sulla vita privata delle persone e sulle loro attività lavorative: avere dipendenti in burnout inficia anche la produttività e il buon funzionamento dell’azienda. Pertanto, è importante imparare a riconoscere i campanelli di allarme il prima possibile. 

Ma quali sono i sintomi? Come si fa a capire se i dipendenti sono esauriti?

Ecco 5 segnali da cogliere.

 

1. Si verificano alti tassi di assenteismo

 

È molto comune che, se i dipendenti sono esausti, si verifichino tassi di assenteismo più elevati. I lavoratori spesso non si sentono in grado di affrontare le sfide che li attendono e si arrendono, anche a causa di tutte le malattie che possono derivare dallo stress. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità: ansia, irritabilità, mal di testa, disturbi gastrici, insonnia, disturbi dell’appetito, depressione e persino dipendenze.

 

2. Oppure l’opposto: troppi straordinari

 

Se i lavoratori sono esausti può anche accadere che finiscano per rimanere al lavoro molto più a lungo del dovuto facendo gli straordinari. Le ore di lavoro sembrano allungarsi ogni giorno senza un motivo apparente, ma la ragione ha a che fare con la mancanza di concentrazione e di rendimento, che finisce per rendere ogni compito, per quanto semplice o di routine possa sembrare, più difficile e durare un’eternità.

 

3. Mancanza di motivazione: perdita di gioia ed entusiasmo

 

I disagi fisici e mentali hanno ovviamente delle conseguenze. È abbastanza logico che si percepisca una totale mancanza di motivazione nei propri dipendenti. Potreste avere la sensazione che, di fronte a progetti apparentemente entusiasmanti, le persone non sembrino ingaggiate, né felici né sofferenti. In questo caso è sicuramente difficile trainarle per coinvolgerle in progetti stimolanti e produttivi per l’organizzazione. Senza risolvere questo problema, sarà difficile continuare.

 

4. Dipendenti in burnout: elevato turnover del personale


Con dipendenti in burnout che non si sentono a proprio agio, non sorprende che vogliano andare altrove, il più lontano possibile. Nelle aziende in cui le persone soffrono di una sindrome di burnout generalizzato, gli alti tassi di turnover del personale sono abbastanza normali. Sono il segnale che qualcosa non funziona correttamente: è urgente intervenire per distendere il morale e risvegliare la motivazione. Il tasso di turnover del personale è un KPI HR essenziale per individuare potenziali problemi come questo.

 

5. Distacco dall’azienda

 

Abbiamo parlato di mancanza di gioia e di demotivazione, ma alla fine vogliamo parlare anche di distacco. Una delle principali difficoltà della maggior parte dei dipartimenti HR è quella di raggiungere un buon tasso di attaccamento all’azienda. Non è facile raggiungere livelli elevati, ma ci sono molti fattori che influenzano l’engagement, a cominciare dal saper dimostrare l’ apprezzamento per il dipendente e per il suo lavoro.

Se vi sembra che i vostri dipendenti non siano più interessati a condividere le azioni e i valori del vostro brand, non partecipino ai progetti e, in generale, vivano scollegati dalle vostre azioni, è il momento di agire.

 

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