Aziende e Dintorni
Fatti e persone del mondo del lavoro
Scuola, riforma Valditara: cosa cambia per le aziende
Legare sempre più la scuola con il mondo del lavoro e dare nuovi impulsi agli istituti tecnici e professionali: sono questi gli obiettivi della Riforma Valditara, approvata nel mese di settembre dal Consiglio dei Ministri. La riforma contiene quattro punti cardine: rafforzamento delle materie di base (in particolare italiano e matematica); più apprendistato formativo e più alternanza scuola-lavoro di qualità; docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale e spinta all’internazionalizzazione con più scambi internazionali, visite e soggiorni di studio, stage all’estero.
Coltivare i talenti di domani a partire dalla scuola
Lavorare sul sistema scolastico, garantendo ai giovani una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, è il modo per dare nuova competitività al sistema produttivo e colmare lo skill mismatch tra domanda e offerta professionale.
Come ha ricordato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, l’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa, ma è difficile per le imprese trovare le persone di cui hanno bisogno. Secondo i dati Unioncamere Excelsior, dalla meccatronica all’informatica serviranno da qui al 2027 almeno 508mila addetti, ma Confindustria calcola che il 48% di questi sarà di difficile reperimento. A settembre 2023 questo dato ha già raggiunto quota 48% (+ 5 punti rispetto al 43% di un anno fa, nel 2019 era il 33%)”. Il disegno di legge approvato ha quindi l’obiettivo di trasformare questi numeri allarmanti in nuove opportunità per i giovani.
Cosa cambia per le aziende
Per prima cosa, le aziende potranno contare sui giovani “con un anno di anticipo”. Gli studenti, infatti, potranno scegliere di anticipare il loro momento di accesso al mondo del lavoro, con percorsi formativi superiori di quattro anni (anziché cinque). Oggi i percorsi quadriennali già esistono, ma sono attivi solo in poche scuole in tutt’Italia: in prospettiva aumenteranno gli istituti tecnici e professionali che offriranno questa opportunità, con l’opzione di aggiungere due ulteriori annualità negli ITS Academy, istituti tecnologici superiori post diploma (modello 4+2).
La riforma punta poi a valorizzare l’apprendistato formativo (per studenti da 15 anni in su) e l’alternanza scuola-lavoro: quest’ultima potrebbe arrivare a contare fino a 400 ore nel triennio.
Il mondo delle aziende sarà interessato anche dalle novità relative ai docenti: per ampliare l’offerta didattica, in primis quella tecnica e laboratoriale, saranno chiamati esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale. I docenti esterni, che potranno quindi provenire dal mondo aziendale, saranno assunti con contratti di prestazione d’opera annuali, senza influire sugli organici degli istituti e sulla normale titolarità delle cattedre.
Modello “campus”: sinergie con imprese e territori
Il modello che dovrà rappresentare la nuova filiera è quello del “campus” che, a livello di singolo territorio o distretto produttivo, potrà offrire agli studenti più percorsi di studio.
La parola chiave sarà partnership: le regioni e gli uffici scolastici potranno stipulare accordi con soggetti pubblici e anche privati, coinvolgendo gli ITS Academy, le Università, le istituzioni dell’alta formazione e anche le imprese, per integrare e ampliare l’offerta formativa dei percorsi sperimentali in funzione delle esigenze specifiche dei territori. L’obiettivo è quello di dar vita a poli formativi legati alle aziende a loro più vicine, potenziando anche le ore “on the job”, raccogliendole disponibilità di imprese ed enti per sponsorizzare e supportare la filiera tecnica.
Un’altra novità è l’istituzione, all’interno del Ministero dell’istruzione e del merito, di una struttura tecnica di livello dirigenziale, denominata “Struttura tecnica per la promozione della filiera formativa tecnologico-professionale”, che avrà il compito di promuovere le sinergie tra la filiera formativa tecnologico-professionale, costituita dagli istituti tecnici, gli istituti professionali e gli istituti tecnologici superiori (ITS Academy), e il settore imprenditoriale, industriale e scientifico-tecnologico. Questa unità avrà anche il compito di stimolare e valorizzare ricerca, brevettazione e trasferimento tecnologico all’interno della filiera formativa tecnologico-professionale e verso le imprese.
Il progetto prenderà il via dall’anno scolastico 2024/2025.
Ti è paciuto questo articolo?
Se vuoi rimanere aggiornato sulle novità del mondo del lavoro, iscriviti a InfoJobs oppure attiva le notifiche.
Contattaci
I nostri consulenti ti consiglieranno le soluzioni InfoJobs più in linea con le tue esigenze.
- -