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Cosa fare se un dipendente non timbra il cartellino?

La gestione delle presenze dei dipendenti attraverso il sistema di timbratura

La gestione delle presenze dei dipendenti attraverso il sistema di timbratura è un aspetto fondamentale per qualsiasi azienda. A volte, però, possono sorgere delle complicazioni quando un dipendente non timbra il cartellino, si dimentica di farlo o lo fa in ritardo. È importante affrontare questi casi in modo appropriato e secondo la normativa vigente per evitare problematiche sia dal punto di vista legale che gestionale.

Ecco alcuni dei possibili scenari legati alla timbratura del cartellino e come gestire queste situazioni al meglio.

 

Cosa fare in caso di omessa timbratura


L’omessa timbratura può avvenire per molteplici ragioni, sia volontarie che involontarie, come la dimenticanza o problemi tecnici con il sistema di timbratura. Quando un dipendente non timbra il cartellino, la prima azione da intraprendere è quella di verificare con il diretto interessato la ragione dell’omissione.


Ecco alcuni passi da seguire per gestire un’omessa timbratura:

 

1. Comunicazione immediata: 

Il dipendente deve comunicare tempestivamente l’omissione al proprio responsabile o al reparto Risorse Umane, spiegando le motivazioni. In molti casi, una dimenticanza può essere risolta facilmente con una giustificazione formale o con l’inserimento manuale dei dati mancanti.

 

2. Verifica delle motivazioni: 

È importante che l’azienda verifichi la credibilità delle spiegazioni fornite dal dipendente. Se l’omessa timbratura è dovuta a un errore tecnico o a cause di forza maggiore (come la perdita della tessera di timbratura o malfunzionamenti del sistema), si può procedere con l’inserimento manuale dell’orario di ingresso o di uscita.

 

3. Sanzioni disciplinari: 

Nel caso in cui l’omessa timbratura sia frequente e non giustificata, l’azienda potrebbe valutare l’applicazione di sanzioni disciplinari. A seconda della gravità e della recidività, le sanzioni possono variare da un richiamo verbale o scritto, fino a provvedimenti più severi, come la sospensione.

 

 

Quando c’è l’obbligo di timbratura del cartellino?


La timbratura del cartellino è obbligatoria per tutte le aziende che adottano un sistema di rilevazione delle presenze per i dipendenti. In Italia, l’obbligo di registrare l’orario di lavoro è regolato dal D.Lgs. 66/2003, che impone alle aziende di garantire il rispetto dei limiti di orario previsti dalla legge e dai contratti collettivi. Tuttavia, non tutti i lavoratori sono obbligati a timbrare il cartellino, e l’obbligo varia in base alla categoria professionale e al livello contrattuale.

In ogni caso, la scelta di introdurre un sistema di controllo degli accessi con timbratura è a discrezione di ogni singola azienda. Oggi, con la diffusione delle modalità di lavoro ibrido e flessibile, la timbratura del cartellino è meno diffusa rispetto al passato. Rimane nelle realtà produttive e per i colletti blu, mentre per i colletti bianchi si stanno diffondendo modalità di gestione delle presenze tramite piattaforme online, o non è più richiesto il rispetto di orari prefissati. Anzi, sono sempre più le persone che cercano aziende virtuose e attente agli aspetti di conciliazione tra vita privata e professionale.

 

 

Cosa succede se un dipendente timbra in ritardo?


Il ritardo nella timbratura è uno scenario comune, soprattutto in situazioni in cui il dipendente arriva tardi al lavoro. Le conseguenze variano a seconda delle politiche interne aziendali e del contratto collettivo applicato. In generale, ecco cosa potrebbe succedere:

 

1. Rilevazione del ritardo: 

Molti sistemi di rilevazione presenze sono configurati per registrare automaticamente i minuti di ritardo. In alcuni casi, l’azienda potrebbe adottare una tolleranza di pochi minuti (ad esempio, 5 o 10 minuti) prima di considerare il ritardo ufficiale.

 

2. Detrazione dallo stipendio o recupero a fine giornata: 

Se il ritardo supera la soglia di tolleranza, l’azienda può decidere di detrarre i minuti o le ore di assenza dalla busta paga. Questo meccanismo permette di garantire una corrispondenza tra il tempo effettivamente lavorato e lo stipendio erogato. Oppure, molto frequentemente, si prevede un “recupero” a fine giornata: chi arriva con un ritardo di quindici minuti, si fermerà quindici minuti in più (senza per questo entrare nell’orario considerato come straordinari). Questo si può fare se l’azienda ha orari di apertura flessibili o su turni.

 

3. Provvedimenti disciplinari: 

Se i ritardi diventano sistematici, l’azienda può adottare misure disciplinari, che potrebbero includere richiami formali. La ripetuta negligenza nel rispettare l’orario di lavoro può portare a conseguenze serie, inclusa la sospensione o la risoluzione del rapporto di lavoro.

 

 

Cosa succede se il dipendente dimentica di timbrare all’uscita?


La dimenticanza di timbrare l’uscita può creare disagi nel calcolo delle ore lavorate, ma è una situazione gestibile. In questi casi, il dipendente dovrebbe avvisare immediatamente il proprio responsabile per evitare conseguenze indesiderate, indicare l’ora di uscita effettiva.

 

 

Chi è tenuto a timbrare il cartellino?


L’obbligo di timbrare il cartellino dipende dalla categoria professionale e dal tipo di contratto applicato in ogni azienda. Generalmente, sono tenuti alla timbratura tutti i lavoratori subordinati con contratto di lavoro dipendente, specialmente quelli che operano su turni o in settori dove è essenziale monitorare con precisione le ore di lavoro, come la produzione o il commercio al dettaglio.

Dirigenti e quadri superiori, invece, potrebbero essere esentati dalla timbratura, poiché il loro orario di lavoro è spesso più flessibile e orientato al raggiungimento di obiettivi piuttosto che a un monitoraggio strettamente orario, e hanno un livello di autonomia più elevato nella gestione del proprio tempo.

 

 

Trasparenza e precisione per un ambiente di lavoro sereno


La corretta gestione della timbratura del cartellino è fondamentale per garantire trasparenza e correttezza nella rilevazione delle presenze e nella gestione delle risorse umane. Le aziende devono adottare politiche chiare e procedure precise per gestire eventuali omissioni o errori. Al tempo stesso, i dipendenti devono essere consapevoli dell’importanza di rispettare le regole di timbratura per evitare sanzioni e problemi retributivi.

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