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Colloquio: "do's & don'ts", ovvero le domande da fare e quelle da evitare

Dopo aver visto come prepararsi al meglio per gestire il colloquio, anche quando ci è richiesto di vestire i panni dell’HR sebbene non ci appartengano, vediamo quali domande potremmo sottoporre ai candidati in modo da aiutarci ad impostare un colloquio di successo e quali, invece, sarebbe consigliabile evitare e perché.

 

 

DO’S – Aspetti da approfondire

  • “Mi può raccontare il suo percorso professionale?”

L’obiettivo di questa domanda è quello di approfondire le esperienze professionali e le skills maturate, esaminando i ruoli ricoperti dal candidato, le sue competenze (soft e hard), le attività svolte e i contributi portati, le sfide affrontate e la risoluzione dei problemi, nonché le motivazioni rispetto a eventuali cambiamenti lavorativi passati.

  • “Cosa la spinge a valutare nuove strade professionali?”

Con questa domanda si vuole indagare il motivo del cambiamento dell’attuale situazione lavorativa e ci permette di capire le priorità della persona e gli obiettivi posti a breve/medio termine.

  • “Cosa si aspetta da questa azienda e da questa opportunità? Quali contributi a valore aggiunto pensa di apportare a questa azienda?”

Il quesito mira ad approfondire le motivazioni, i desideri professionali del candidato, la volontà di crescita nell’organizzazione nonché il livello di interesse verso la nostra realtà e verso il ruolo.

  • “Valuta positivamente i trasferimenti e le trasferte e per quest’ultime con che frequenza?”

Questa domanda vuole indagare la disponibilità e la flessibilità del candidato a effettuare trasferte/trasferimenti (se previsti dal ruolo) e vuole essere una conferma dell’effettiva disponibilità (che dovrebbe essere stata già sondata “a monte” in fase di intervista telefonica).
Inoltre, è consigliabile approfondire la disponibilità del candidato verso gli spostamenti quotidiani casa-lavoro, qualora previsti, soprattutto se la distanza risulta rilevante, fattore che è sempre il frutto di valutazioni e necessità soggettive.

 

 

DON’TS – Aspetti da evitare

 

Sono diverse le domande che, al contrario, suggeriamo di evitare durante l’iter selettivo. Possiamo distinguere tra quelle che potrebbero intaccare la sensibilità del nostro interlocutore e quelle che risultano vietate dalla legislazione italiana.

 

  • Dati sensibili di varia natura: durante il colloquio e più in generale nel corso dell’iter di selezione non è consentito porre domande di natura personale che costituiscono informazioni sensibili, a meno che non sia la persona a volerne parlare spontaneamente e liberamente. A titolo di esempio e per citarne alcuni, non sono permessi quesiti relativi all’orientamento sessuale, allo stato civile, alle prospettive familiari e alla situazione familiare corrente, alla nazionalità, all’orientamento politico e religioso, allo stato di salute fisica e/o psicologica, etc.
  • Appartenenza a contesti specifici: se il/la candidato/a appartiene a gruppi riconosciuti (come le categorie protette, ad esempio) non è tenuto a informare il selezionatore. Qualora decida di farlo, quest’ultimo non può domandare il motivo di appartenenza a meno che non sia la persona stessa che decida di comunicarlo. Risulta importante, a questo proposito, stabilire e incentivare una comunicazione rispettosa, trasparente e naturale senza creare possibili elementi di disagio o imbarazzo alla persona.
  • Situazione personale o familiare: è consigliato non approfondire eccessivamente la situazione personale, familiare, economica della persona, sempre in un’ottica di tutela della sua privacy e della sensibilità, anche qualora dovessero emergere, nel corso del colloquio, esigenze particolari legate all’attività lavorativa (ad esempio: lavoro part-time, flessibilità oraria, lavoro da remoto parziale/totale, etc.)

Gli aspetti che vi abbiamo presentato vogliono essere alcuni suggerimenti di partenza che potrebbero essere d’aiuto a muoversi con confidenza e consapevolezza all’interno di un colloquio di selezione. La scelta della modalità più adatta di gestione del colloquio sarà sempre a discrezione dell’intervistatore e delle sue valutazioni, che terranno conto di diversi fattori quali il profilo ricercato dall’azienda e le competenze correlate, il contesto aziendale di appartenenza e le caratteristiche individuali delle persone coinvolte.

 

Scritto da Silvia di InfoJobs Lab.

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