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23 giugno 2023: Giornata del cane in ufficio

Il mondo del lavoro sta vivendo un cambiamento di cui siamo tutti testimoni. Il fenomeno della Great resignation, accelerato dalla pandemia, ha dimostrato che anche buoni stipendi e prospettive di carriera a volte non sono sufficienti a vivere il lavoro come uno strumento di realizzazione personale, oltre che sociale. Secondo un’indagine condotta da InfoJobs nell’estate 2022 coinvolgendo aziende e candidati, le difficoltà della pandemia hanno portato una nuova consapevolezza delle priorità e un ritrovato coraggio di cambiare lavoro per seguire aspirazioni e desideri da parte dei professionisti (30,3%) e, per il 29,8%, la ricerca di nuove opportunità di carriera e di un miglior bilanciamento tra vita privata e professionale, soprattutto da parte dei giovani. L’ideale, per il 50,4% degli intervistati, è il compromesso fra un posto di lavoro che sia anche rispettoso del work-life balance. Si tratta di un’esigenza sentita da tutte le generazioni, come emerge dalla ricerca Generazioni al Lavoro di InfoJobs: il 49,8% del campione lo ritiene fondamentale per tutti senza distinzioni di età, secondo il 20,2% è più sentito dai giovani data la loro attenzione e protezione verso la propria vita privata.

 

 

Work-life balance come elemento di competitività

 

Le imprese che vogliono rimanere competitive, quindi, devono quindi dimostrare capacità di interpretare e rispondere ai bisogni delle persone. Il work-life balance è un ingrediente importante per il successo di un’azienda. Da esso, infatti, dipende la soddisfazione dei lavoratori, la loro capacità di performare individualmente, e all’interno di un team, e la loro motivazione.

Le aziende che scelgono di favorire l’equilibrio tra vita privata e lavoro si propongono, per esempio, di migliorare i luoghi di lavoro, creare spazi sociali, agevolazioni per il nido dei figli dei dipendenti, rispettare le diversità ed essere inclusivi.

Fa parte di questo trend mondiale anche essere aziende pet-friendly, ossia permettere di portare il cane sul luogo di lavoro. Quale momento migliore per trattare questo tema se non in occasione della Giornata mondiale del cane in ufficio?

 

 

La Giornata mondiale del cane in ufficio

 

È una ricorrenza celebrata universalmente e che pone sotto i riflettori un assunto consolidato da diverse ricerche scientifiche e sociologiche secondo cui la presenza del pet favorisce il benessere tra le persone, anche nei luoghi di lavoro. Istituita dalla fine degli anni ’90 in Inghilterra per iniziativa dell’associazione educativa Pet Sitters International con il nome di “Take Your Dog To Work Day”, si festeggia ogni anno alla fine del mese di giugno. Per il 2023 la data è quella di venerdì 23 giugno ed è la venticinquesima edizione della manifestazione.

C’è ormai da considerare che il nostro amico a quattro zampe è un vero e proprio componente della famiglia, quindi avere l’opportunità di poterlo portare con sé e non costringerlo a una giornata in solitudine può essere sicuramente un ottimo incentivo, per il dipendente, a lavorare con più serenità.

 

 

Cane in ufficio: in Italia si può?

 

Portare il cane o il gatto in ufficio è ormai una prassi negli Stati Uniti, ma l’abitudine si sta diffondendo anche nel nostro Paese, tra le aziende più all’avanguardia e laddove lo spazio condiviso e l’ambiente sociale lo permettano. Al momento, non esiste una vera e propria legge e ogni azienda può stabilire le proprie regole. Il successo di un’iniziativa di questo tipo si basa ovviamente sull’accettazione, da parte di tutti i soggetti coinvolti, di una “pet policy” aziendale. Indubbiamente il cane dovrà essere in regola con le vaccinazioni, adeguatamente educato, avere il microchip ed essere registrato all’anagrafe canina.

 

 

I benefici per lavoratori e aziende

 

Avere un cane in ufficio non porta vantaggi solo al padrone e allo stesso animale, ma influisce positivamente su tutto il team di lavoro. Diverse imprese pet friendly hanno riscontrato miglioramenti nel business e considerano questa pratica come l’occasione per costruire rapporti più duraturi con i propri dipendenti. La presenza di un quattrozampe può stimolare la creatività e agevola l’interazione tra i colleghi, oltre a favorire un clima di allegria e buonumore riducendo il tasso di assenteismo e abbassando notevolmente le sensazioni di stress e ansia da prestazione.

 

Nella vostra azienda pensate di introdurre una “pet policy” o ne esiste già una?

 

Scritto da Margherita di InfoJobs Lab.

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