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Smart working nel privato, cosa cambia dal 1 settembre
La disciplina del lavoro agile entra nella fase post pandemia, con alcuni cambiamenti già introdotti a partire dal 1° agosto per i lavoratori con figli under 14 e i lavoratori fragili. E poi, dal 1 settembre, per tutti i dipendenti del settore privato.
Lo smart working è certamente destinato a rimanere anche nei mesi a venire, ma con alcune novità importanti. In sostanza, si entra nella normalità e termina la normativa utilizzata nel periodo dell’emergenza Covid.
Dal 1 settembre obbligo di stipulare accordi individuali o aziendali
Per i dipendenti del settore privato, a partire dal 1 settembre 2022, per poter continuare a lavorare a distanza sarà obbligatoria la stipula di accordi individuali tra impresa e lavoratore, o c’è anche la possibilità di sottoscrivere accordi aziendali.
Il 31 agosto termina infatti la modalità emergenziale che consentiva al datore di lavoro di ricorrere al lavoro agile con decisione unilaterale, e dal 1° settembre si torna all’accordo individuale scritto secondo la legge 81 del 2017.
Nell’accordo dovranno essere esplicitate la durata e le modalità del lavoro agile, includendo le specifiche sugli strumenti di lavoro, i tempi di riposo e di disconnessione, l’eventuale alternanza tra i periodi di lavoro all’interno e all’esterno dei locali aziendali, come suggeriscono le linee guida del Protocollo Nazionale sul Lavoro Agile per l’adozione dello smart working nelle aziende private.
Il dl Semplificazioni snellisce la modalità di comunicazione al Ministero
Dal 1° settembre le aziende dovranno inviare per via telematica al Ministero del Lavoro i nominativi delle persone che svolgeranno la propria prestazione in smart working, con la data di inizio e cessazione delle prestazioni in modalità agile, senza dover allegare i singoli accordi individuali. Diventa così strutturale la modalità di comunicazione semplificata vigente durante l’emergenza pandemica.
Nel decreto Semplificazioni, approvato dai due rami del Parlamento, infatti, sono stati rivisti i meccanismi di comunicazione ed è stata inserita la possibilità di semplificare le modalità di invio al Ministero.
Fine della procedura senza accordo individuale per genitori di under 14 e lavoratori fragili
Le nuove regole valgono anche per genitori di figli under 14 e per i lavoratori fragili.
Il 31 luglio 2022 è terminato il regime in smart working al 100% per quei genitori che, se nel nucleo familiare non c’era un altro genitore non lavoratore e mansioni permettendo, avevano diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza di accordi individuali. Lo stesso valeva per i lavoratori fragili, ovvero quelli maggiormente esposti al contagio a causa di età, o situazioni di rischio accertate dal medico competente.
Dal 1 agosto non è più così.
Ci si aspettava una proroga nel DL Aiuti bis che alla fine, però, non è stata inserita nel testo licenziato dal Consiglio dei Ministri. La proroga dello smart working per queste categorie di lavoratori, proposta dal Ministro Andrea Orlando, sarebbe costata allo Stato 60 milioni di euro, poiché nei casi in cui non fosse stato possibile adibire il lavoratore fragile allo smart working (ad esempio nel caso di mansioni da svolgere in presenza), l’assenza si equiparava a un ricovero ospedaliero con costi per lo Stato. Per questo motivo nel decreto Aiuti bis non è stata prevista alcuna proroga.
Quindi, per queste due categorie di lavoratori dallo scorso 31 luglio è venuta meno la tutela di legge e i lavoratori sono tenuti a rientrare in presenza, se l’azienda lo richiede. Nelle imprese che hanno siglato un accordo con le rappresentanze sindacali che disciplina il lavoro agile, questi lavoratori dovranno rientrare secondo le modalità previste dalle intese.
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