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Verso la Manovra 2024: le novità in materia di lavoro
È in fase di definizione la Manovra 2024. Lo schema di Legge di Bilancio approvato dal Governo il 16 ottobre 2023 introduce norme che impatteranno sull’attività di imprese e lavoratori. Il testo, ora al vaglio della discussione parlamentare, potrà quindi ancora subire modifiche prima dell’approvazione entro il 31 dicembre, ma già si delineano quelle che saranno le principali misure e novità.
Fringe benefit
Novità arrivano sul fronte dei fringe benefit: la soglia esente da tassazione viene innalzata per tutti i lavoratori a 1.000 euro, rispetto al tetto ordinario di 258, 23 euro. Per il lavoratori con figli, che per il 2023 hanno goduto di un tetto elevato a 3.000 euro, la soglia scende a 2.000 euro. La misura per ora è limitata al 2024 e i benefici potranno essere riconosciuti anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa.
Premi di risultato
La legge di bilancio confermerebbe inoltre, anche per il 2024, la detassazione dei premi di risultato: l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività, entro il limite di 3.000 euro, è ridotta al 5% (invece del 10%). Un vantaggio per i lavoratori che, a parità di costo del lavoro, avrebbero netti in busta più alti. La misura riguarda chi ha reddito fino a 80.000 euro.
Taglio del cuneo fiscale
I lavoratori dipendenti sono protagonisti del taglio del cuneo fiscale, ovvero la disposizione che prevede la proroga (non la definitiva stabilizzazione) del taglio delle ritenute contributive. Per il 2024 è riconosciuto un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore del 6% per i redditi da 25.000 a 35.000 euro e del 7% per i redditi fino a 35.000 euro.
Assunzioni agevolate
Arriva il cosiddetto “SuperBonus assunzioni” che prevede deduzioni pari al 130% e al 120% dei costi dell’impresa per coloro che aumenteranno lo stato occupazionale aziendale.
La deduzione fiscale IRES è prevista per tutte le spese per nuove assunzioni con contratti a tempo indeterminato. Per le donne con figli e per altre categorie (under 30, percettori di sostegni al reddito e disabili) l’aliquota di deduzione dal bilancio arriva al 130%.
Congedi parentali e bonus nido
Ampio il capitolo dedicato ai contributi per il sostegno dei lavoratori con figli. La Manovra 2024 introduce un mese di congedo retribuito in più per i genitori con figli fino a 6 anni con indennità pari al 60% invece che 30%. Si confermano: per gli altri 4 mesi l’indennità a 30% e il primo mese con indennità all’80%, introdotta l’anno scorso e confermata per il 2024.
Inoltre aumenta il Bonus asilo nido già in vigore: passa a 3.600 euro annui per i nati dal 1 gennaio 2024 per le famiglie con ISEE fino a 40.000 euro, ma solo per le famiglie con almeno due figli. La novità è strutturale, cioè resterà in vigore anche in futuro – non solo per il 2024 – a meno di nuove modifiche.
Decontribuzione mamme lavoratrici
Nuova sperimentazione per le mamme lavoratrici. L’articolo 37 della bozza della Legge di Bilancio 2024 prevede l’annullamento dell’obbligo di contribuzione a carico delle donne lavoratrici con almeno due figli e contratto a tempo indeterminato. Il taglio riguarda solo la quota a carico della lavoratrice con un massimo di 3.000 euro di sgravio annuo.
La misura ha una durata differenziata: per le lavoratrici con due figli l’esonero contributivo dura fino ai 10 anni del secondo figlio ed è prevista solo per il 2024, mentre per le lavoratrici con 3 o più figli durerà fino ai 18 anni del figlio più piccolo e sarà sperimentale per il triennio 2024-2026. Non si applica alle lavoratrici domestiche.
Turismo e terme: incentivi allo straordinario
Per garantire stabilità occupazionale e di sopperire alla mancanza di personale nel settore turistico, ricettivo e termale, è confermato per il periodo dal 1°gennaio 2024 al 30 giugno 2024 (quindi soprattutto per la stagione invernale) il riconoscimento di un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, con detassazione del 15% degli importi degli straordinari e del lavoro notturno nei giorni festivi. La misura, già sperimentata nel corso del 2023, mira a recuperare il potere d’acquisto salariale a parità di costo del lavoro in settori nevralgici per il Paese. Interessa i lavoratori dipendenti del settore privato titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nel periodo d’imposta 2023, a 40.000 euro.
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