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La prima regola è la fiducia

È necessario un cambio culturale a partire dal mondo HR.

Da qualche mese stiamo vivendo una delle più importanti trasformazioni culturali a livello mondiale.

 

Il ruolo HR e le sue strategie sono oggi più che mai fondamentali per l’azienda.
C’è una parola con la quale sintetizzerei questo momento storico per il professionista HR: fiducia.

 

Fiducia nella ripresa economica e quindi nella capacità del Management e delle persone di cavalcare le opportunità della trasformazione e ottenere i migliori risultati possibili.

 

Questa fiducia deve essere comunicata a tutte le persone attraverso l’attività di comunicazione interna svolta principalmente dai comunicati del Top Management, rinforzata da HR e da tutti i manager dell’azienda, nelle riunioni quotidiane, nelle conference call, negli incontri o nelle telefonate individuali, alla macchinetta del caffè…

 

La trasmissione di messaggi di fiducia è fondamentale in situazioni di cambiamento, di difficoltà del mercato, e deve essere basata su tutte le leve concrete e i punti di forza su cui può contare l’azienda per affrontare con successo la trasformazione e le sue nuove sfide.

 

Fiducia nella Direzione HR e nelle sue capacità di comprendere e cavalcare la trasformazione.
Questi mesi si possono rivelare un’occasione di grande autostima per tutti i professionisti HR. Infatti, mai come nel 2020 sono stati coinvolti e presi in considerazione per aiutare i colleghi a gestire un momento unico e senza precedenti, per poter essere messi in condizione di lavorare al meglio, avere regole e punti di riferimento, ascoltare le persone, i loro timori e i loro bisogni.

 

La capacità dei professionisti HR di fare rete, informarsi sulle best practices, comprendere le esigenze del business e dei clienti interni e trasformarle in soluzioni concrete, sarà una chiave sostanziale del successo aziendale.

 

Fiducia da parte dei capi nei propri collaboratori per gestire al meglio il lavoro in smart working. L’emergenza di questi mesi ha portato a una radicale trasformazione del modo di lavorare. Il lavoro da remoto è stato necessario per molte settimane e, nella maggior parte delle organizzazioni, proseguirà anche nei prossimi mesi diventando una costante.

 

Perché la prestazione da remoto possa diventare vero e proprio smart working serve un cambio culturale e manageriale importante che coinvolga i manager in primis.
L’apporto di HR nella trasformazione culturale e nel formare e aiutare i capi a fidarsi dei propri collaboratori, assegnando obiettivi chiari e condivisi, responsabilizzando le persone in occasione delle verifiche dello stato dell’arte e delegando, facendo lavorare le persone per “obiettivi e risultati” e non per “direttive e controllo”, sarà un altro fattore chiave della capacità dell’azienda di cavalcare al meglio il momento e le sue opportunità.

 

La mia esortazione agli HR va nella direzione di avere coraggio ed elevare la propria leadership, diventando una guida autorevole della propria azienda e trasformandosi da funzione di supporto a vera e propria Direzione business partner.

 

In collaborazione con Antonio Messina, Presidente ed Executive Trainer & Consultant – Hara Risorse Umane

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