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Fringe benefit esentasse di 3 mila euro ai dipendenti: come funziona

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Aiuti Quater, è diventata operativa la norma che introduce la detassazione fino a 3 mila euro dei fringe benefit aziendali.

 

Il tetto dell’esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali in Italia non è mai stato così alto, fino a pochi giorni fa era pari a 600 euro. Era stato alzato dal governo Draghi, che aveva incluso, per la prima volta, anche il pagamento delle bollette di luce, gas e acqua tra le voci che possono essere oggetto degli accordi tra azienda e sindacati. Ora il limite sale ancora, con un unico requisito da rispettare legato alle tempistiche: il fringe benefit, da erogare in aggiunta alla normale retribuzione prevista da contratto, deve essere concesso ai lavoratori entro il 31 dicembre 2022.

 

 

Erogazione facoltativa a discrezione dell’impresa

 

Non è possibile stimare la platea di potenziali beneficiari della misura, perché non si tratta di un obbligo ma di un suggerimento alle aziende. L’erogazione del fringe benefit, infatti, è facoltativa e dipende dalle decisioni della singola azienda privata.

 

Tutti i lavoratori dipendenti di aziende private possono beneficiarne, senza nessun limite reddituale né soglia ISEE. Non è detto, però, che tutte le aziende possano “permettersi” di erogare una cifra simile ai propri lavoratori per supportarli nel sostenere il caro bollette e l’aumento generale dei prezzi legato all’inflazione. Quindi non tutti potranno vedersi riconosciuto il bonus 3000 euro in busta paga. 

 

 

Una novità per l’Italia

 

Un’indennità fino a 3 mila euro pagata dai datori di lavoro e completamente esentasse è una novità per il nostro Paese. Per il sistema attuale, questa tipologia di premi gode di una tassazione ridotta al 10% se viene corrisposta semplicemente in busta paga. Mentre la tassazione scende a zero quando questo denaro è utilizzato per pagare bollette o sotto forma di welfare.

 

Fino alla fine dell’anno, quindi, il nuovo limite di 3 mila euro rappresenta l’importo massimo relativo a voci di welfare aziendale, esentasse per il lavoratore, interamente deducibile per l’impresa.

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