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Carenza di autisti: trend e strategie di recruiting

Perché nessuno vuole fare più il camionista?

Negli ultimi anni, il settore della logistica e dei trasporti ha subito una trasformazione radicale. L’esplosione dell’e-commerce ha portato a un incremento significativo delle consegne, spingendo i consumatori a richiedere tempi di spedizione sempre più rapidi. Questa pressione sull’intera filiera logistica ha evidenziato la centralità degli autisti, veri pilastri del sistema. Tuttavia, questa crescente domanda di servizi si scontra con una realtà problematica: la carenza di autisti è diventata una questione critica, capace di mettere in crisi il settore.

Lunghe ore alla guida, traffico congestionato e responsabilità elevate rappresentano sfide quotidiane per chi opera nel trasporto merci e passeggeri. A complicare ulteriormente la situazione, il caro vita e le condizioni di lavoro spesso difficili rendono la professione meno attraente. 

La mancanza di personale qualificato non è solo un problema numerico, ma rappresenta una vera emergenza per l’economia globale, compromettendo la catena di approvvigionamento e la competitività delle imprese. 

 

Carenza di autisti: i numeri del problema

 

Ma quanti autisti di camion mancano in Italia? E in Europa?

Secondo i dati più recenti di Fai Conftrasporto, il settore dell’autotrasporto nel nostro Paese registra una carenza di oltre 22.000 autisti. A livello europeo, la situazione è altrettanto critica: Secondo i dati di Fiera Milano, in Europa oggi mancano più di 500mila autisti di cui 105mila conducenti di bus e 400mila camionisti. La carenza di autisti si registra infatti anche nel settore del trasporto pubblico, come sottolinea l’IRU facendo un appello all’Europa.

Ma il problema è globale: l’IRU, l’Organizzazione Mondiale dei Trasporti su Strada, nel suo ultimo rapporto ha indagato la situazione in 36 paesi del mondo stimando che attualmente la carenza di autisti aree abbia raggiunto i 3 milioni di unità con una proiezione al 2028 di ben 7 milioni di conducenti mancanti. 

Altri studi come un recente rapporto del World Economic Forum pubblicato nel 2023 ha valutato che la carenza di autisti potrebbe raggiungere 12 milioni a livello globale entro il 2027.

Questo gap, infatti, è destinato ad aumentare, considerando che circa la metà degli attuali conducenti andrà in pensione entro il prossimo decennio. L’inverno demografico in azienda nel settore trasporti e logistica rischia di avere un impatto significativo.

Un tema importante, quindi, è quello di attrarre i giovani: per questo motivo Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese dell’autotrasporto merci e della logistica, ha contribuito alla nascita dell’Osservatorio Giovani autotrasporto e logistica, costituito per trovare soluzioni concrete alla carenza di autisti e addetti che minaccia il comparto. 

L’associazione rileva che nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023 si sia registrata una crescita del mismatch tra domanda e offerta di lavoro pari a oltre 15 punti percentuali, dal 15,1% al 30,6%. 

 

 

​Perché nessuno vuole fare più il camionista?

 

Le ragioni di questa carenza sono molteplici. La professione del camionista è spesso associata a condizioni di lavoro difficili, con lunghe ore di guida, elevato stress e impegno fisico. Questi fattori hanno reso la professione meno attraente per le nuove generazioni.

Una delle principali difficoltà per accedere alla professione è anche il costo elevato della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), un documento obbligatorio per chi intende guidare mezzi pesanti. Il suo ottenimento può costare migliaia di euro, rappresentando un ostacolo significativo, soprattutto per i giovani. Alcune aziende hanno iniziato a coprire queste spese per incentivare le assunzioni, ma una riforma strutturale potrebbe aiutare a garantire un accesso più equo e inclusivo alla professione.

 

 

Il nuovo CCNL: una risposta alle esigenze del settore

 

Il recente rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL)  per la logistica, trasporti e spedizioni (2024-2027) è un passo importante per affrontare la crisi. Tra le novità, l’introduzione di aumenti salariali significativi e l’Element Professionale d’Area (EPA), mirato a valorizzare le competenze dei lavoratori. Questo accordo punta a migliorare le condizioni contrattuali e a rendere il settore più competitivo e attrattivo per le nuove generazioni.

Tuttavia, il contratto da solo non basta. Servono azioni strutturali per attrarre nuovi talenti e fidelizzare quelli già presenti.

 

 

Strategie di recruiting: come trovare autisti camion?

 

Affrontare la carenza di autisti richiede un approccio multidimensionale. Ecco alcune strategie efficaci per attrarre e trattenere talenti nel settore:

 

 

​1. Miglioramento delle condizioni di lavoro

Le aziende devono impegnarsi per rendere la professione più sostenibile. Ciò include la revisione degli orari di lavoro, la promozione del benessere psicofisico dei dipendenti e l’investimento in veicoli moderni e sicuri.

 

​2. Incentivi economici

Oltre agli aumenti salariali previsti dal CCNL, molte imprese stanno introducendo premi di performance, copertura dei costi di formazione, welfare e bonus per attirare nuovi conducenti. Queste iniziative non solo fidelizzano il personale esistente, ma aumentano anche l’appeal della professione.

 

​3. Collaborazione con scuole e istituti tecnici

Promuovere il settore tra i giovani è fondamentale. L’istituzione di partnership con scuole superiori e istituti tecnici può aiutare a sensibilizzare le nuove generazioni sulle opportunità offerte dalla logistica. Programmi di apprendistato e stage possono rappresentare un primo passo per avvicinare i giovani a questa carriera.

 

​4. Inclusione e diversità

Il settore deve diventare più inclusivo, incoraggiando la partecipazione femminile e di altre categorie spesso escluse. Iniziative che favoriscano l’ uguaglianza di genere e la diversità possono attrarre una platea di candidati più ampia e qualificata.

 

​5. Digitalizzazione e formazione continua

La doppia transizione verde e digitale sta trasformando il settore della logistica. Le aziende devono investire in programmi di formazione per aggiornare le competenze dei propri dipendenti e prepararli alle sfide future. L’uso di tecnologie innovative, come la gestione digitale delle flotte, può migliorare l’efficienza operativa e ridurre lo stress lavorativo.

 

 

Investire nelle persone

 

La carenza di autisti non è un problema destinato a risolversi nel breve termine. Tuttavia, con interventi mirati e una visione strategica, è possibile mitigare gli effetti di questa crisi e garantire la sostenibilità del settore della logistica. Investire nelle persone, valorizzare le competenze e rendere il lavoro più attrattivo sono passi fondamentali per costruire un futuro in cui la domanda e l’offerta di lavoro possano finalmente incontrarsi.

Per le aziende, la chiave del successo risiede nell’adottare un approccio proattivo, che combini incentivi economici, formazione e inclusione. Solo così sarà possibile rispondere a una domanda crescente di servizi, assicurando competitività e crescita al settore.

 

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