Lavoro occasionale: le novità 2023 nell’utilizzo dei voucher

Dal 2023 è cambiata la disciplina che regola l’utilizzo dei voucher come forma di pagamento alternativa per il lavoro occasionale. I voucher sono uno strumento che i datori di lavoro (committenti) possono utilizzare per remunerare prestazioni di lavoro accessorio, cioè svolte al di fuori di un normale contratto, in modo discontinuo e saltuario.

I voucher erano uno strumento molto utilizzato in passato, ma anche criticato di favorire la precarietà. I cosiddetti “buoni lavoro”, cancellati nel 2017, sono stati ora inseriti nel testo della Legge di Bilancio 2023 e tornano a essere quindi un possibile mezzo di pagamento, se pur con delle novità rispetto al passato.

I settori che possono utilizzarli sono quelli dell’agricoltura, il comparto HO.RE.CA. (industria alberghiera), le attività di cura della persona, il lavoro domestico e quello in discoteche, night club, sale da ballo e strutture simili.

Voucher lavoro: beneficiari e importi

Tutti i prestatori di lavoro possono essere pagati con i voucher, inclusi i pensionati, gli studenti, i percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito, i lavoratori part time, gli inoccupati e i titolari di indennità di disoccupazione, i lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti in Italia se in possesso di un permesso di soggiorno che consenta lo svolgimento di attività lavorativa, compreso quello per studi.

L’importo dei voucher lavoro previsti per il 2023 è pari a 10 euro all’ora lordi (circa 7,5 euro netti), proprio come avveniva in passato. Il voucher da 10 euro corrisponde al compenso minimo di un’ora di prestazione, salvo nuove regole specifiche previste per il settore agricolo (dove il compenso giornaliero dal 2023 non può essere inferiore ad un minimo di remunerazione corrispondente a tre ore lavorative, anche se la durata della prestazione è inferiore).

Le novità 2023

La Legge di Bilancio 2023 ha cambiato i limiti di compenso annuo con il quale possono essere remunerate le attività lavorative occasionali.

Per i datori di lavoro che sceglieranno di avvalersi di prestazioni di lavoro occasionale – dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 – il limite aumenta da 5mila a 10mila euro sul totale dei lavoratori impiegati con questa formula. Da quest’anno possono fare ricorso al contratto di prestazione occasionale i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze fino a 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato.

Ogni lavoratore dovrà avere compensi in voucher di importo complessivamente non superiore a 5mila euro. E la prestazione resa da ogni lavoratore in favore del medesimo datore di lavoro dovrà essere di massimo 2.500 euro.

I vantaggi dell’utilizzo dei voucher

Perché reintrodurre una misura revocata ormai da anni? In realtà, come ha spiegato il Ministro del lavoro, questa forma di regolarizzazione del lavoro occasionale può in alcuni casi presentare dei vantaggi, sia per il prestatore, che per i committenti .

Per il prestatore (cioè il lavoratore) il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato. Il valore dell’assegno è, inoltre, cumulabile con i trattamenti pensionistici, secondo la normativa vigente ed è riconosciuto ai fini pensionistici.

Il datore di lavoro invece può beneficiare di prestazioni in completa legalità, con copertura assicurativa INAIL in caso di eventuali incidenti sul lavoro e senza dover stipulare alcun tipo di contratto.

Inoltre, il ritorno dei voucher lavoro serve per regolarizzare la condizione di molti lavoratori, ma sarà comunque accompagnato da controlli molto rigidi per evitarne l’uso improprio.